LIFEproETV Project incontra l’European IPPC Bureau e la DG ENV della Commissione Europea per confrontarsi sulle possibilità di cooperazione sul tema ETV

ETV possiede un enorme potenziale per supportare l’implementazione di politiche di economia circolare basate sulle prestazioni delle tecnologie. Mostrare le modalità con cui questo potenziale potrebbe essere impiegato è un aspetto chiave, che può consentire di rafforzare l’accettazione e il riconoscimento di ETV da parte del mercato e, in particolare, suscitare l’interesse dei produttori/fornitori di tecnologie innovative dedicate a specifici settori industriali che offrono prestazioni ambientali caratterizzate da un minor impatto.

Una delle opzioni prese in considerazione dal progetto LIFEproETV è la creazione di collaborazioni che consentano ad ETV di fornire informazioni sulle tecnologie al “Sevilla process”, che definisce i “Best Available Techniques Reference Documents” (BREF), ai sensi della direttiva sulle emissioni industriali, “Industrial Emissions Directive” (IED).

Per discutere i possibili percorsi di cooperazione, alla fine di febbraio LIFEproETV ha organizzato un incontro in modalità remota con lo European IPPC Bureau (IPPCB) del JRC e con la DG ENV della Commissione Europea. La discussione ha consentito di identificare le modalità pratiche con cui tali percorsi di cooperazione potrebbero essere costruiti, tenendo conto delle caratteristiche specifiche di ETV da un lato e delle esigenze dell’IED (attualmente in fase di revisione) dall’altro, nonché dei BREF e delle collaborazioni già esistenti.

Ad esempio, in ETV già ora il riferimento alle prestazioni delle migliori tecniche disponibili (“BAT”) sul mercato viene utilizzato per determinare le prestazioni della tecnologia da verificare. Inoltre, le tecnologie candidate ETV devono provare (ad esempio, attraverso la presentazione di dati sufficientemente completi) di aver testato la tecnologia ad una scala sufficientemente grande da consentire di avere prove credibili che la tecnologia ha il potenziale per migliorare e dimostrare le prestazioni ambientali, con conseguente basso impatto ambientale in uno o più aspetti ambientali (es. basse emissioni inquinanti, basso utilizzo o elevato recupero/riciclo di energia/acqua/materiale, ecc.). Il processo di definizione delle BAT applica criteri comparabili con quelli di ETV. ETV richiede un livello di maturità tecnologica (TRL) pari almeno a 7 “Dimostrazione del prototipo in ambiente operativo reale”, quindi si collega al TRL e al quadro di riferimento sulle “Tecniche emergenti” dei BREF, nonché all’approccio utilizzato per determinare le BAT, le BAT-Associated Emission Levels (BAT-AEL) e le BAT-Environmental Performance Levels (BAT-AEPLs).

Nonostante ciò, ci sono due aspetti importanti da considerare. In primo luogo, l’attenzione dei BREF attualmente è concentrata sulle BAT comprovate, piuttosto che sulle tecniche emergenti, sebbene queste ultime potrebbero acquisire maggiore rilevanza in fase di revisione della Direttiva IED sulle emissioni industriali. In secondo luogo, la definizione di BAT è più ampia rispetto al campo di riferimento di ETV, poiché BAT e BREF trattano “tecniche” (comprendendo cioè sia la tecnologia utilizzata, sia il modo in cui l’impianto è progettato, costruito, manutenuto, gestito e dismesso) piuttosto che le tecnologie, mentre l’attuale enfasi di ETV è sulle “tecnologie”, definite come prodotti, processi e servizi, ai sensi della norma tecnica ISO 14034:2016 “Environmental management — Environmental technology verification (ETV)”.

ETV potrebbe svolgere un ruolo di supporto nella stesura dei BREF e nella revisione dell’IED, attraverso l’impiego del database delle tecnologie verificate, nel quale si riporta il settore produttivo e industriale a cui è indirizzata la tecnica/tecnologia oppure il BREF per il quale è stata sviluppata.

Le informazioni scambiate reciprocamente tra IPPCB e ETV Secretariat potrebbero essere i Key Environmental Issues (KEI) per ciascun settore dei BREF, che sono chiaramente documentati sui siti web dell’IPPC Bureau e della DG ENV. Questi KEI potrebbero essere impiegati in due modi: 1) per enfatizzare la necessità di sviluppare tecnologie/tecniche, 2) per indicare dove potrebbero essere utilizzate le tecnologie già sviluppate e verificate tramite ETV.

La discussione sicuramente proseguirà con il coinvolgimento dell’ETV Secretariat dell’UE; LIFEproETV potrebbe fungere da catalizzatore per informare le aziende che producono tecnologie in merito alle potenziali opportunità derivanti dal collegamento e dalla collaborazione tra ETV, IED e BREF, in quanto tali aziende potrebbero fornire ai settori industriali e ai loro clienti tecnologie candidate a diventare BAT.