Il nostro lavoro

LIFEproETV promuove, fornisce conoscenze, sviluppa competenze e capacità e crea un contesto politico favorevole alla costruzione di una forte accettazione e  di un riconoscimento dell’Environmental Tecnology Verification (ETV) come schema volontario per supportare l’adozione da parte del mercato di tecnologie ambientali innovative.
ETV:

Perché il LIFEproETV?

ETV è un ottimo strumento per aiutare le aziende a commercializzare le proprie innovazioni, aumentandone l’accettazione sul mercato; tuttavia i fornitori di tecnologia non utilizzano ETV perché non lo conoscono e perché ETV non viene richiesto da chi acquista.

ETV sostiene decisioni di acquisto trasparenti e basate su prove e appalti basati sul valore; tuttavia gli acquirenti non utilizzano ETV quando acquistano nuove tecnologie perché non sono a conoscenza del programma e perché mancano guide o buone pratiche su come ETV potrebbe funzionare negli appalti pubblici.

ETV aiuta i decisori politici e i responsabili delle politiche a raggiungere obiettivi ambientali, climatici e di innovazione; nonostante ciò ETV non si riflette nelle politiche e quindi il suo potenziale come strumento di supporto politico non è pienamente sfruttato.

Abbiamo bisogno di un approccio collaborativo che coinvolga le parti interessate, di una conoscenza di base solida e accessibile su ETV, di competenze e sviluppo di capacità, di un contesto favorevole e di una forte sensibilizzazione e promozione, con l’obiettivo di aumentare l’accettazione e il riconoscimento di ETV sul mercato interno dei singoli Stati Membri e dell’UE.

I Partner

Contatti

Izabela Ratman – Kłosińska Coordinatore del progetto LIFEproETV
Institute for Ecology of Industrial Areas i.ratman-klosinska@ietu.pl

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Disclaimer

Questo progetto ha ricevuto un finanziamento dal Programma LIFE dell’Unione Europea nell’ambito del progetto numero LIFE19 GIE / PL / 000784 ed è cofinanziato dal “Fondo Nazionale per la Protezione dell’Ambiente e per la Gestione dell’Acqua” della Polonia e dal
“Ministero dell’Agricoltura” dell’Ungheria